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Il Crocefisso Ligneo (scuola di Giovanni Teutonico) sec. XV

La cattedrale di Santa Maria Argentea era, insieme alla basilica di San Benedetto, il principale luogo di culto cattolico di Norcia e riconosciuta concattedrale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia. In essa si trovava il Crocefisso ligneo di Giovanni Teutonico.

Il Crocefisso è una pregevole opera plastica, monoblocco, che esprime con grande e coinvolgente realismo, la pateticità e le sofferenze della crocefissione, accentuate da un meccanismo che, attivato da una cordicella, faceva muovere la lingua entro la bocca del Cristo, rendendolo ‘parlante’ in occasione di sacre rappresentazioni in chiesa o sul sagrato.

Prima del terremoto del 30 ottobre 2016 la scultura lignea si trovava sopra l’altare maggiore della chiesa cattedrale. Venne commissionata da don Ottaviano Tonti, pievano di Santa Maria Argentea, a Giovanni Teutonico nel 1494. Nel liber memorialis, preziosa fonte d’informazioni sulla storia della chiesa a partire dal secolo XV, il Tonti scrive: «Item pagai ad mastro Janni todisco per le mano de Andrea de Simone, Joan Benedicto de Basilio et Jacomo de Montano fiorini 45 per un crucifissu».

A seguito del sisma del 30 ottobre 2016, anche la Concattedrale è crollata nella parte sommitale (tetto e muri perimetrali) ed il Crocefisso ligneo della bottega di Giovanni Teutonico si è frantumato in diverse parti, danneggiandosi in particolare sul fianco sinistro e sulla testa.

Quello che resta del tronco centrale, insieme ai frammenti del volto e di braccio e piede del fianco destro, è stato recuperato nel novembre del 2016 con un prelievo operato dai Vigili del Fuoco, insieme alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, utilizzando un cestello sospeso ad una gru che ha permesso di raggiungere l’opera d’arte sorvolando i detriti che ingombravano l’intera navata. La scultura è stata immediatamente trasportata dagli stessi Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale nel deposito di Santo Chiodo di Spoleto dove sono custodite circa sette mila opere salvate dagli effetti devastanti degli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successive.

A novembre 2017, la rivista Panorama ha organizzato un prestigioso evento di beneficenza dedicata alla regione Umbria presso il Museo Guggenheim di New York. In quell’occasione LoveItaly, tramite l’Associazione americana “American Friends of Loveitaly”, ha raccolto dei fondi per opere di restauro. Per l’importanza che ricopre, il Crocefisso ligneo attribuito alla bottega Giovanni Teutonico, di proprietà dell’Arcidiocesi, è stato individuato dalla Regione Umbria, di concerto con il MiBACT – Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, dell’Umbria per il suo restauro. 

Il protocollo d’intesa tra Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Regione Umbria, Arcidiocesi di Spoleto-Norcia e l’Associazione LoveItaly è stato firmato mercoledì, 19 settembre nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia. Il protocollo è stato firmato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dalla soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli, dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo e dal vice presidente esecutivo dell’Associazione LoveItaly, Stefano Pighini.

La Direzione dei lavori di restauro è assunta dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, dell’Umbria che si avvarrà anche dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.