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Restauro del dipinto anni Trenta completato

Progetto: La Corsa dei Barberi

“LA CORSA DEI BARBERI”

Corrado Cagli (1935)

Accademia Nazionale di Danza, Roma

 Grazie alla generosa donazione dalla Ruth Stanton Foundation di New York, si è completato il lavoro di conservazione del murale “La Corsa dei Barberi” di Corrado Cagli che si trova nella sala di danza principale del Accademia Nazionale di Danza di Roma.

 © Edoardo Loliva per ICR-Istituto Centrale per il Restauro (Ministero della Cultura)    


La Storia

Corrado Cagli fu un pittore italiano (Ancona 1910 – Roma 1976) e un artista eccezionale, rappresentante di una nuova arte, nella prima metà del XX secolo. Formatosi a Roma, soggiornò a lungo a Parigi e a New York. Partecipò attivamente al movimento pittorico moderno, sperimentando tutte le tecniche pittoriche, dapprima nell’ambito della “scuola romana”, poi attraverso sottili ricerche formali di una prospettiva quattrocentesca, scandita in senso quasi metafisico nei valori cromatici e di movimento, fino a giungere a composizioni astratte. Si orientò poi verso motivi realistici per tornare quindi a una ricerca di ritmi spaziali e geometrici.

Il Carnevale romano contava su una lunga tradizione di tornei e corse quando nel 1462, con l’elezione al pontificato di papa Paolo II, venne appositamente realizzata l’attuale via del Corso, allora via Lata. Di tutte le corse del Carnevale romano, la corsa dei cavalli barberi era l’evento principale.

I cavalli “scossi” venivano raggruppati proprio sotto l’obelisco di piazza del Popolo accanto al quale venivano costruite delle tribune dalle quali le persone più ricche e potenti della città potevano assistere da vicino alla partenza della gara. Le altre persone affittavano dei posti lungo la via Lata per assistere alla corsa. I balconi che affacciavano sulla via erano gremiti di gente che lanciava fiori e confetti ai forestieri, e adornati con drappi e broccati. 

Nei momenti che precedevano la partenza, i cavalli erano tenuti dai barbareschi (gli odierni stallieri) con difficoltà perché aizzati e infastiditi da spilli inseriti in palle di pece che venivano attaccate sulla loro groppa. I cavalli venivano lanciati lungo via del Corso verso piazza Venezia, dove un grosso drappo sospeso in aria segnava la fine del percorso. L’arrivo e la “cattura” dei cavalli scossi, intimoriti e per nulla propensi a fermarsi di fronte ai barbareschi sono ricordati come momenti estremamente spettacolari per quella folla vogliosa di emozioni forti.

Tanti nobili, reali, artisti e viaggiatori accorrevano a Roma per la corsa e ne lasciarono traccia nei loro scritti fino all’unità d’Italia quando, nel 1874, Vittorio Emanuele II decise di abolire per sempre questo evento a causa della morte di un giovane, che assisteva alla corsa e fu travolto e ucciso. Questo fatto segnò così l’inizio del declino del Carnevale romano.

Corrado Cagli fu commissionato in 1935 a decorare a tempera all’uovo su marmorino romano per l’edificio di Castel de’ Cesari destinato ai Balilla. Dopo essere stata scialbata nel 1934, l’opera “La Corsa dei Barberi” è stata recuperata dopo alterne vicende. Il soggetto, la corsa dei cavalli senza cavaliere in occasione del Carnevale romano, è lo stesso che aveva appassionato Géricault nel suo soggiorno romano (1816 -’17).

LoveItaly è stata incaricata dall’Accademia Nazionale di Danza e l’Istituto Nazionale di Conservazione ed il Restauro per richiedere un finanziamento alla Ruth Stanton Foundation per il lavoro di conservazione del murale di Corrado Cagli che si trova nella sala principale di danza dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.


PRIMA DEL RESTAURO:  Il dipinto nell’Aula di danza, Accademia Nazionale di Danza, Roma