Array ( [hide_title] => 1 [hide_tagline] => 1 [logo] => [inline_logo_site_branding] => [retina_logo] => [logo_width] => 190 [top_bar_width] => full [top_bar_inner_width] => contained [top_bar_alignment] => right [container_width] => 1470 [container_alignment] => boxes [header_layout_setting] => fluid-header [header_inner_width] => contained [nav_alignment_setting] => left [header_alignment_setting] => center [nav_layout_setting] => fluid-nav [nav_inner_width] => contained [nav_position_setting] => nav-below-header [nav_drop_point] => [nav_dropdown_type] => hover [nav_dropdown_direction] => right [nav_search] => disable [content_layout_setting] => one-container [layout_setting] => no-sidebar [blog_layout_setting] => no-sidebar [single_layout_setting] => no-sidebar [post_content] => excerpt [footer_layout_setting] => fluid-footer [footer_inner_width] => contained [footer_widget_setting] => 1 [footer_bar_alignment] => right [back_to_top] => enable [background_color] => #fcfbfa [text_color] => #000000 [link_color] => #000000 [link_color_hover] => #000000 [link_color_visited] => [font_awesome_essentials] => 1 [icons] => font [combine_css] => 1 [dynamic_css_cache] => 1 [font_body] => Montserrat [nav_is_fixed] => 1 [structure] => floats [header_text_color] => #3a3a3a [header_link_color] => #3a3a3a [navigation_background_color] => #222222 [navigation_text_color] => #ffffff [navigation_background_hover_color] => #3f3f3f [navigation_text_hover_color] => #ffffff [navigation_background_current_color] => #3f3f3f [navigation_text_current_color] => #ffffff [subnavigation_background_color] => #3f3f3f [subnavigation_text_color] => #ffffff [subnavigation_background_hover_color] => #4f4f4f [subnavigation_text_hover_color] => #ffffff [subnavigation_background_current_color] => #4f4f4f [subnavigation_text_current_color] => #ffffff [sidebar_widget_title_color] => #000000 [site_title_font_size] => 45 [mobile_site_title_font_size] => 30 [form_button_background_color] => #666666 [form_button_background_color_hover] => #3f3f3f [footer_background_color] => #222222 [footer_link_hover_color] => #606060 [entry_meta_link_color] => #595959 [entry_meta_link_color_hover] => #1e73be [blog_post_title_color] => #000000 [blog_post_title_hover_color] => #000000 [heading_1_font_size] => 40 [mobile_heading_1_font_size] => 30 [heading_1_weight] => 300 [heading_2_font_size] => 30 [mobile_heading_2_font_size] => 25 [heading_2_weight] => 300 [heading_3_font_size] => 20 [mobile_heading_3_font_size] => [heading_4_font_size] => [mobile_heading_4_font_size] => [heading_5_font_size] => [mobile_heading_5_font_size] => [font_heading_1] => Raleway [font_heading_2] => Raleway [font_heading_3] => Raleway [underline_links] => never [use_dynamic_typography] => [header_background_color] => #ffffff [site_title_color] => #222222 [site_tagline_color] => #757575 [content_background_color] => #ffffff [entry_meta_text_color] => #595959 [sidebar_widget_background_color] => #ffffff [footer_widget_background_color] => #ffffff [footer_widget_title_color] => #000000 [footer_text_color] => #ffffff [footer_link_color] => #ffffff [form_background_color] => #fafafa [form_text_color] => #666666 [form_background_color_focus] => #ffffff [form_text_color_focus] => #666666 [form_border_color] => #cccccc [form_border_color_focus] => #bfbfbf )

Lo Scavo del Palatino

Lo Scavo del Palatino

Ringraziamo tutti i donatori al crowdfunding per il progetto di scavo. Il lavoro continua nei laboratori e studi dove vengono analizzati i reperti e le informazioni che l'area archeologica ha fornito.   Un lavoro essenziale per poter scoprire i segreti dello sviluppo urbano di Roma.

Roma

Italia

Campagna chiusa.

Grazie per il tuo supporto!

Abbiamo raccolto:

13.261,00

In una delle città più famose e antiche del mondo, accanto ad uno dei monumenti più conosciuti, c’è una pagina di storia ancora da scoprire.  In continuo sviluppo per 3000 anni, poco della Roma dei Re è sopravvissuto agli infiniti interventi edilizi nella città storica.  Ma un’équipe di archeologi della Sapienza Università di Roma, sotto la guida di Prof.ssa Clementina Panella, sta scavando sulle pendici del Palatino, per cercare le tracce del primo leggendario Re, Romolo, fondatore della città.

1. Placchetta fittile di Acheloo, antica divinità fluviale (inizio V secolo a.C.) 2. Anforetta in impasto bruno non tornito, (seconda metà dell’VIII secolo a.C.) 3. Lo scheletro di un bimbo appena nato dentro una olla (fine VI//V secolo a.C.) secondo un uso molto antico di seppellire gli infanti in prossimità delle abitazioni 4. Gocciolatoio policrono dall’area delle Curie Veteres. Indica, come altre terracotte policrome rinvenute nel corso delle indagini, l’esistenza di strutture importanti legate all’area sacra.

Situato in uno dei luoghi simbolo della citta antica e della città contemporanea, dominato dal Colosseo, il sito archeologico ha già riconsegnato straordinarie evidenze che permettono di ricostruire la storia dai nostri giorni alle capanne che precedono la fondazione di Roma.  Ora, le ricerche si concentrano su uno dei santuari più antichi e centrali della città: le Curiae Veteres, attribuite da fonti antiche a Romolo e delle quali non esistono altri esempi al di fuori di Roma.

Qui, all’angolo della Città Quadrata, le popolazioni della nascente città-stato si incontravano per celebrare la loro dea comune con sacrifici animali e, in una tradizione unica, per mangiare insieme, senza badare al rango o classe. Le tracce di “costruito” restituite dallo scavo – e che accompagnano la vita di questo luogo di culto dalla tarda Repubblica alla fine dell’antichità – spingono a ritenere che questo luogo sacro si connoti per secoli come un grande spazio aperto, retrostante ad un possibile tempio. Le recenti scoperte confermano la forma dell’area e i blocchi di recinzione che chiudono il circuito murario. Straordinari I reperti riportati alla luce: ceramiche importate di qualità eccezionale, elementi di decorazione architettonica e relativi al culto, inclusi focolari e fosse delimitate e coperte da pietre con resti dei sacrifici animali.

Questo grande progetto archeologico non si ferma qui:  persegue nello scopo di risalire alle origini delle Curiae e di ricostruire l’organizzazione degli spazi nella sua fase più antica.  Spinti dal desiderio di toccare con mano uno dei punti più sacri di Roma, gli archeologi si accingono ad esplorare le zone dov’è ancora possible scavare per arrivare agli strati geologici.  Solo risalendo alle origini della città il sito rivela tutta l’importanza che possiede.

Ancora molto da scoprire

Quest’area archeologica, nel cuore dell’antica Roma, ha già fornito scoperte fondamentali per la ricostruzione della storia e dello sviluppo urbano della città.  A partire dalle capanne dell’età del ferro, passando per la domus venerata come luogo di nascita di Augusto e per l’incendio del 74 d.c., fino ad arrivare agli insignia attribuiti all’imperatore Massenzio, seppelliti ai tempi della Battaglia di Ponte Milvio, quando Costantino prese la città e cambiò la storia del mondo.

Guida del progetto

Il programma delle attività di scavo nasce dalle indagini già avviate e dirette dalla prof.ssa Clementina Panella della Sapienza Università di Roma nel Parco Archeologico del Foro Romano e Palatino, in collaborazione con il CISTeC (Centro di Ricerca in Scienza e Tecnica per la Conservazione del Patrimonio Storico-Architettonico della Sapienza) sotto la Direzione di Prof.ssa Maria Laura Santarelli.

Alle indagini sul campo – rigorosamente stratigrafiche – e allo studio dei ritrovamenti si sono affiancate nel tempo ricerche collegate alle scienze applicate all’archeologia (geofisica, geologia, analisi non distruttive delle strutture e dei reperti), la costruzione di un GIS per la gestione dei dati territoriali, operazioni di restauro e consolidamento dei materiali mobili. 

Obiettivo formativo del progetto

La formazione degli archeologi costituisce un “punto d’onore” per l’Ateneo romano. Ogni anno prendono parte attiva alla campagna di scavo, un centinaio tra studenti e allievi della Scuola di Specializzazione della Sapienza, e studenti e giovani archeologi di altre Università italiane e straniere.

Il piano di spesa tiene conto sia dei fondi necessari per le indagini sul campo (che hanno raggiunto notevoli profondità rendendo assai complessa la gestione del cantiere) che del lavoro che si svolge durante l’inverno (restauro, classificazione e studio dei reperti, riorganizzazione della documentazione grafica e fotografica).

Per saperne di più: http//archeopalatino/uniroma1.it.