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I Tesori della Confraternita

I Tesori della Confraternita

Tra i tesori della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Gallipoli, conservati e custoditi con cura dall’omonima Confraternita, collocati all’altare maggiore sono una statua in cartapesta leccese raffigurante il Cristo Morto e un dipinto ad olio della Vergine con Bambino in Gloria. Entrambe le opere si trovano in stato di conservazione critica, necessitando un intervento di restauro per prevenire ulteriore deterioramento e riportarle all’originale splendore per la gioia e fruizione dei residenti ed i tanti visitatori e turisti.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Gallipoli

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I Tesori della Confraternita

Tra i tesori della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Gallipoli, conservati e custoditi con cura dall’omonima Confraternita, collocati all’altare maggiore sono una statua in cartapesta leccese raffigurante il Cristo Morto e un dipinto ad olio della Vergine con Bambino in Gloria.

Entrambe le opere si trovano in stato di conservazione critica, necessitando un intervento di restauro per prevenire ulteriore deterioramento e riportarle all’originale splendore per la gioia e fruizione dei residenti ed i tanti visitatori e turisti.

La Confraternita di Santa Maria degli Angeli

500 anni di storia

Le origini di questo oratorio confraternale, e della confraternita omonima, derivano dal ritrovamento nel 1568 di una immagine bizantina raffigurante la Madonna con Bambino in una grotta a Carpignano Salentino. Una congregazione dedicata alla Vergine di Carpignano si insedia nella Chiesa di San Giovanni Battista dal 1662 al 1665.

Quando fu eretto un nuovo oratorio in questo sito nel centro storico di Gallipoli, affacciato sul mare Ionio e le due isole di Campo e Sant’Andrea, venne intitolato invece a Santa Maria degli Angeli.

Il culto di Santa Maria degli Angeli fu introdotto da San Francesco. Una notte, mentre Francesco pregava, gli apparve la Madonna con Gesù accompagnata dagli angeli.  In quest’apparizione, la Madonna consegnava al Santo, come sede del suo nuovo ordine francescano, la chiesetta detta la “Porziuncola” ad Assisi.

 

 

una storia di solidarietà

Le congregazioni erano, nella società meridionale in genere ed a Gallipoli in particolare, associazioni di mutuo soccorso costituite, nella quasi totalità dei casi, da persone appartenenti allo stesso ceto o che esercitavano la stessa arte o mestiere. Avevano come principale scopo quello di tutelare i comuni interessi ed esercitavano attività caritatevoli e di solidarietà verso gli appartenenti.

Oggigiorno, la funzione sociale e culturale rimane di grande importanza per la Confraternita, insieme allo scopo primario del culto.   Si dedica attenzione all’aspetto della carità, con un occhio vigile e attento sulla comunità intorno, sempre pronta ad intervenire con in maniera concreto e fattivo a supporto di bisogni materiali e spirituali.

Oltre a organizzare le processioni dell’Assunta (14 agosto) di cui Sant’Andrea (29 novembre) e San Luigi (20 giugno), invitati dall’Associazione Cattolica “San Luigi”, la Confraternita partecipa con quella del SS. Crocefisso alla mistica processione del “Cristo morto e dei “Misteri” nel Venerdì Santo, sfilando con il simulacro della Vergine Addolorata.

 

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli

L’edificio della chiesa costruita nel 1665 a navata unica, ha un bel pannello maiolicato raffigurante la Madonna Assunta in cielo sulla facciata, realizzato nel 1942 dalla ditta napoletana Raffaele Vaccarella.

 

All’interno decorano le pareti laterali quattro grandi dipinti, realizzati nel XVIII secolo da Diego Oronzo Bianchi, originario di Manduria: La Moltiplicazione dei pani e dei pesci; La Distribuzione dei pani; La Disputa tra i dottori della chiesa; Le Nozze di Cana.

Sul contro-prospetto vi è la cantoria dove fu collocato il settecentesco organo, opera dell’organaro tarantino Giuseppe Corrado. Gli stalli dove siedono i confratelli, sono decorati con cornici dorate e motivi floreali. L’altare in pietra leccese, stuccato in finto marmo policromo dallo stuccatore Mastro Luigi Schiavone di Monopoli si è istallato nella seconda metà dell’ottocento.

 

 



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